Giornata del libro 2016

Siamo fatti dei libri che leggiamo. E quindi non stupisce il successo in rete della Giornata Mondiale del Libro. Cliccando sul relativo hashtag - #giornatamondialedellibro - si trova di tutto. Su Twitter impazzano le citazioni del tipo: "La lettura è un viaggio immobile". Su Instagram, copiando una tradizione anglosassone, ci sono molte foto di lettori, a letto, con calzini improbabili, davanti alle pagine di un romanzo. La stessa iniziativa per l'Italia, lanciata da Repubblica.it, sta vraccogliendo le foto dei lettori accanto ai loro libri del cuore. Nata per celebrare l'importanza della lettura e, particolare non secondario nell'epoca del "copia e incolla", il diritto di autore, il 23 aprile può diventare una scusa per condividere i testi sui quali ci si è formati o per assistere ai tanti reading e agli eventi spontanei che animano questo sabato, anche in Italia. La cornice fa ben sperare. Se è vero che quelli che leggono almeno un libro all'anno sono scesi fino al 40% circa e i lettori forti - da una decina di volumi all'anno - sono una nicchia, va detto che i primi dati sul 2015 anticipano una piccola inversione di tendenza. Si sono recuperati circa 300.000 utilizzatori di questo oggetto dal sapore antico con la riscossa, a sorpresa, della carta, che resterebbe il medium preferito dalla maggior parte degli appassionati di storie. Gli ebook devono ancora esplodere, infrastrutture tecnologiche migliori li aiuterebbero, tipo un wifi diffuso. Altra tendenza importante, che spinge molto questo tipo di ricorrenze, sono le librerie indipendenti, in crescita sia di numero sia di fatturato, sempre più capaci di fare gruppo con iniziative comuni come un "campionato italiano dei lettori", legato al numero di titoli acquistati e "consumati" fino a fine anno. Ultimo segnale positivo: l'esplosione anche all'estero di Elena Ferrante, che potrebbe favorire una maggiore traduzione dei nostri scrittori, ultimamente snobbati dai mercati stranieri. 63.000 pubblicazioni all'anno, con una qualità buona. Non è vero che non escono più libri degni di nota. I libri sono ossigeno, ci aiutano a capire noi stessi - "Scrivendo scopro chi sono o come dovrei essere", ha detto Joan Didion - e regalano sogni, a proposito dei quali oggi c'è anche un'altra ricorrenza importante: i 400 anni della scomparsa di William Shakespeare e di un altro totem della letteratura, il Cervantes di Don Chisciotte. "Scrittorello illetterato", si definiva il Bardo nei suoi sonetti, una delle letture consigliate per questo 23 aprile.

Aprel 23, 2016 6:51

Primavera 2016 e lo fa con una modella d’eccezione

Violeta by MANGO, il brand lanciato nel 2014 da Mango per celebrare la femminilità e lo stile della donna con le curve, presenta la collezione Primavera 2016 e lo fa con una modella d'eccezione, Candice Huffine. Il mondo della moda se ne sta accorgendo: ogni donna può essere femminile e sexy. E Mango lo sa bene, tanto da aver creato un brand dedicato alle donne “vere”, quelle dalle curve morbide. È Violeta by MANGO, e firma capi per chi vuole esprimere la propria personalità senza essere fasciato, stretto o semplicemente coperto, ma al contrario vuole essere rivelato, valorizzato e trendy. Imperativo, per Violeta by MANGO, è star bene nella propria pelle e indossare ogni capo con naturalezza. Basta guardare l'eleganza e il portamento fresco e disinvolto di Candice Huffine – la modella statunitense curvy che è diventata il nuovo volto della campagna Primavera/Estate 2016 di Violeta by MANGO –  per comprendere quanta leggerezza e versatilità ci sia nella collezione. “Mi immedesimo molto nel marchio – commenta Candice – e amo far parte di questo progetto che scommette sul mondo della moda curvy. I capi sono fenomenali e adoro il fatto che tutte le donne possano avere accesso alle ultime tendenze, un’idea che ho sempre difeso”. Il tema primaverile della casa spagnola trae ispirazione dai favolosi anni Settanta: un vortice di colori, gonne gipsy, camicie con stampe floreali che ironizzano su tessuti denim – un must per la decade – zeppe e frange in tutte le versioni. Non sorprende così di vedere Candice portare comode jumpsuit, capi in sfumature oro e mostarda, classiche salopette in denim e abiti bianchi traforati in cotone, mentre le frange scendono da coprispalla e maglie. Non mancano dettagli in stile indiano e richiami etno-chic come i sandali legion. Anche gli abiti perdono la severità del nero e si lanciano in un tripudio di fantasie. La primavera 2016 di Violeta by MANGO è irresistibile come le curve di Candice. Le bastano una camicia e paio di jeans flare della collezione per essere affascinante: del resto la qualità dei tessuti e la cura del dettaglio non mentono. Inimitabile.  

Aprel 18, 2016 4:15

Un barcone con più di 400migranti

Un barcone con più di 400migranti, per la maggior parte somali si sarrebbe rovesciato nel Mar Mediterraneo mentre cercava di raggiungere le coste meridionali dell'Europa. Si teme per una nuova strage in mare con centinaia di morti. Ma è prudente il ministro deli esteri  Paolo Gentiloni: "Stiamo cercando di avere notizie ulteriori, soprattutto dalle autorità egiziane. In ogni modo è un motivo in più per discutere il 'migration compact' preparato dall'Italia". Le prime notizie sulla tragedia sono arrivate stamane dalla Bbc Arabicsecondo cui i migranti "erano a bordo di quattro imbarcazioni sfasciate". Il corrispondente della Bbc in Kenia ha anche fatto sapere di aver parlato con i parenti di tre giovani somali della stessa famiglia che sarebbero tra i migranti annegati. L'ambasciatore somalo in Egitto ha dichiarato che stanno facendo verifiche sull'accaduto. Secondo la stampa somala, le squadre di soccorso sono riuscite a trarre in salvo solo 29 persone. Sui social media circola la notizia, ancora non confermata, che gli annegati erano partiti dall'Egitto e diretti in Italia. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato la nuova tragedia.del mare: "C'è veramente bisogno di pensare, oggi, di fronte ad una ennesima tragedia in cui sono morte centinaia di persone, ad un anno da una tragedia in cui ne morirono 800", ha detto nel corso della cerimonia di presentazione dei candidati ai premi David di Donatello. E cominciano le reazioni dal mondo politico. Per il segretario della Lega nord Matteo Salvini:  "Affondano barconi nel mediterraneo, 400 immigrati dispersi. Altro sangue sulla coscienza dei trafficanti di uomini, altro sangue sulla coscienza dei politici finti buoni complici dell'invasione". Intanto sei cadaveri sono stati recuperati ieri sera su un gommone carico di profughi diretto verso l'Italia che si trovava nel Canale di Sicilia, a circa 20 miglia dalle coste libiche. Nel corso dell'operazione sono state salvate 108 persone. E stamattina il prefetto Vittorio Piscitelli, Commissario straordinario del governo per le persone scomparse ha fatto sapere che "la nave incaricata dalla Marina militare di effettuare il recupero del peschereccio, carico di migranti, affondato esattamente un anno fa al largo delle coste libiche, è in navigazione verso quella zona di mare. Le operazioni si dovrebbero concludere con l'aggancio e il trasporto di questo relitto nel porto di Augusta, verso la fine del mese di aprile. Poi comincerà il lavoro di recupero dei corpi dal barcone, per metterli a disposizione delle squadre di medici legali", ha detto a Voci del Mattino di Radio1 Rai. "Sul numero dei morti non esistono cifre attendibili - ha sottolineato Piscitelli - Qualche superstite parlava di 700-800 persone nel barcone. Noi, fuori dalla nave, abbiamo trovato 169 corpi, mentre la Marina militare, valutando le dimensioni dello scafo, ha stimato che nella stiva possano esserci dai 200 ai 400 corpi. Certo, visto come gli scafisti trattano gli immigrati, il rischio che il numero sia più elevato esiste ma ovviamente ci auguriamo che non sia così".

Aprel 18, 2016 3:59

Della celebre tomba egizia di Pashedu…

A Padova una ricostruzione a grandezza naturale della celebre sepoltura di Deir El Medina, cuore di una mostra che approfondisce i legami tra la città e l’antico Egitto. Dal 19 marzo al 19 giugno i Musei Civici agli Eremitani di Padova ospitano a Palazzo Zuckermann la mostra“Pashedu. Un artigiano alla corte dei faraoni”, organizzata da Cultour Active. Cuore dell’esposizione è laricostruzione a grandezza naturale – cinque metri per due e mezzo – della celebre tomba egizia di Pashedu (o Pashed, il Salvatore), caposquadra di uno dei gruppi di lavoratori che realizzarono le grandi sepolture reali dell’era di Ramses II (XIX dinastia, XIII secolo a.C.), rinvenuta nella necropoli di Deir El Medina, il villaggio che ospitava le famiglie degli artisti e degli artigiani impegnati nella costruzione e decorazione delle tombe faraoniche della Valle dei Re. La riproduzione fedele della camera sepolcrale, del corridoio di accesso e dei dipinti alle pareti, opera progettata e realizzata da Gianni Moro, è affiancata da una serie di pannelli, a cura dell’egittologa Claudia Gambino dell’Università degli Studi di Padova, parte della squadra di studiosi del Progetto Egitto Veneto, che approfondiscono i legami tra la città e l’antico Egitto. Padova, infatti, è la patria dell’esploratore Giovanni Battista Belzoni (1778-1823), cui sono legate la scoperta dell’Egitto faraonico e la nascita dell’egittologia; il Museo Archeologico padovano ospita una collezione egizia significativa, costituita da circa 180 reperti, tra cui spiccano quelli belzoniani. Tra gli oggetti in esposizione un ushabti, una statuina che riproduce il defunto. Per tutta la durata della rassegna sono in programma attività educative, laboratori e archeodegustazioni.  

Aprel 15, 2016 4:44

Angela Merkel ha dato l’ok alla richiesta del presidente turco Recep Tayyp Erdogan

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dato l'ok alla richiesta del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, che chiedeva l'apertura di unprocesso nei confronti del comico Jan Boehmermann, autore di una poesia satirica nei suoi confronti. Secondo il codice penale tedesco, il governo di Berlino era tenuto a pronunciarsi sull'autorizzazione ai procuratori. Merkel ha citato "opinioni divergenti tra i partner della coalizione" e sottolineato che "questa non è una decisione nel merito del caso". Hanno preso parte alla decisione, oltre alla cancelliera, il vice-cancelliere Sigmar Gabriel e i ministri di Esteri, Interno e Giustizia. La Merkel ha anche aggiunto che Berlino si prepara a eliminare dal codice penale l'articolo 103 che punisce gli insulti contro un rappresentante di uno stato straniero, reato passibile di una pena di 3 anni di reclusione.  Gli esperti del ministero degli Esteri, della Giustizia e della leadership del governo hanno analizzato per cinque giorni la richiesta di Ankara prima di prendere una decisione in merito. In ballo c'erano infatti da una parte la relazione con la Turchia, dall'altra il rispetto delle libertà di espressione. Il caso non ha precedenti in Germania ed ha suscitato polemiche nel Paese. La Turchia ha sostenuto che la poesia di Boehmermann non era diretta solo contro Erdogan ma anche contro tutto il popolo turco ed ha chiesto formalmente alla Germania di avviare un'azione penale contro il comico. E lo stesso Erdogan ha presentato lunedì una denuncia personale davanti alla procura. I due procedimenti sono indipendenti. Tutto è iniziato con l'irritazione di Ankara per un programma di satira politica, 'extra 3', trasmesso dall'emittente pubblica NDR, che aveva trasmesso un rap in cui si criticava la gestione di Erdogan. Come reazione alle critiche turche, Böhmermann ha letto un poema intitolato "Critica diffamatoria" il 31 marzo nel suo show televisivo di satira 'Neo Magazin Royale' trasmesso dall'emittente pubblica ZDF.

Aprel 15, 2016 4:29

İl concetto universale di libertà

In mostra a Catania la produzione recente dell'artista: opere di grandi dimensioni che affrontano temi geopolitici spinosi, dalla colonizzazione ai conflitti religiosi. La Fondazione Puglisi Cosentino e la Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo presentano la mostra“Breve storia del resto del mondo”, allestita dal 3 aprile al 10 luglio, a Catania, nella sede della Fondazione Puglisi Cosentino, personale di Pietro Ruffo, a cura di Laura Barreca. La rassegna riunisce un corpus di opere di grandi dimensioni realizzate dall’artista romano dal 2005 ai giorni nostri: essa va a comporre un viaggio visivo sul concetto universale di “libertà” nella storia politica dei continenti, attraverso i temi dellacolonizzazione, delle divisioni culturali, sociali, religiose da cui scaturiscono antichi e irrisolti conflitti tra i popoli del mondo. Conosciuto per le sue grandi mappe delle nazioni, su cui schiere di libellule intagliate a mano e fermate con migliaia di spilli rappresentano l’idea della libertà, Ruffo concepisce un percorso espositivo che guida il visitatore al riconoscimento di alcuni “padri-ispiratori” del pensiero liberale e costituzionale: tra loro il politologo inglese Isaiah Berlin, cui l’artista dedica nel 2010 la serie di grandi ritratti I sei traditori della libertà, presenti in mostra, poeti come il libaneseKhalil Gibran, cui è dedicata Liberty House (2011); l’opera è una piccola costruzione architettonica che vuole affermare il concetto che si è davvero liberi solo se il desiderio di ricercare la libertà diventa pratica quotidiana e interiore. Attuale traduzione artistica di una condizione geopolitica internazionale, la mostra si offre come riflessione più ampia sulle questioni da cui sono originate le più recenti e disastrose piaghe sociali: dal colonialismo, alla primavera araba, dal fondamentalismo islamico alle rivolte per i diritti dei lavoratori in Sudafrica. Ad apertura e chiusura dell’esposizione, l’opera The Colours of Cultural Map (2015) commissionata da Luciano Benetton per il progetto “Imago Mundi”, un grande atlante dei paesi del mondo e delle differenze che uniscono i popoli eSPADSVII, commissionato dalla Galleria Nazionale d'Arte

Aprel 13, 2016 2:22

400 arresti a Washington…

La manifestazione organizzata da Democracy Spring, un'organizzazione che chiede la fine della "corruzione dei soldi" nel processo elettorale e garanzie per un voto "libero e imparziale" Oltre 400 attivisti sono stati arrestati mentre manifestavano pacificamente davanti a Capitol Hill con striscioni e cartelli per "chiedere al Congresso di agire subito per far cessare la corruzione del denaro nella nostra politica e per garantire elezioni libere e imparziali", ha spiegato Democracy Spring, il gruppo organizzatore. Il numero di arresti è uno dei più consistenti degli ultimi anni. L'accusa, ha reso noto la polizia, è di manifestazione illegale. Capitol Hill, sede del Congresso, era blindata dalla polizia. I dimostranti, accusati di aver intralciato e disturbato le normali attività, non hanno opposto resistenza all'arresto. A protestare erano in diverse centinaia, con cartelli su cui erano scritti slogan come "la primavera sta arrivando", "proteggi il diritto di voto", "una persona un voto". Oppure contro il ruolo del denaro nelle elezioni, un tema caro al candidato democratico Bernie Sanders, che continua ad attaccare Wall Street e i comitati privati che raccolto fondi per i candidati (super pacs) accusandoli di condizionare la campagna elettorale e invocando una "rivoluzione politica". Democracy Spring, nata dalle cenere del movimento Occupy Los Angeles, ha annunciato che continuerà a tenere manifestazioni di questo genere ogni giorno per tutta la settimana. Dell'organizzazione fanno parte tra gli altri l'attore Mark Ruffalo, l'accademico Noam Chomsky e decine di gruppi di attivisti. "Crediamo che questa sia la casa del popolo, e il Congresso dovrebbe rispondere al popolo. Dobbiamo proteggere il diritto di voto", ha spiegato il portavoce Peter Callahan. Anche se la maggior parte dei gruppi coinvolti fanno riferimento ai democratici, Democracy Spring non ha un'affiliazione politica. "Vediamo aumentare il populismo su entrambi i versanti. Gli americani sono stanchi dei politici comprati e pagati", ha detto Callahan. La protesta sembra rilanciare preoccupazioni bipartisan più ampie, emerse durante le primarie in corso, sulle zone grigie del processo elettorale per la Casa Bianca: elettori votano indirettamente il presidente con sistemi di ripartizione dei delegati tra i candidati diversi da Stato a Stato ma sempre più controversi.      

Aprel 12, 2016 3:58

Nuove espulsioni da Grecia in Turchia…

Flusso di migranti in calo in Germania, ma l'attenzione è puntata sull'emergere di nuove rotte, per esempio dall'Italia, dopo la chiusura della 'via' balcanica. La tensione resta alta e Vienna aumenta la pressione sull'Italia, nel timore di un'esplosione del flusso dei migranti nel corso della primavera, ribadendo l'intenzione di introdurre controlli sul Brennero, per mettersi al riparo da una nuova emergenza. Per fare il punto, oggi al Viminale il ministro dell'Interno Angelino Alfano incontra la sua omologa austriaca, Johanna Milk Leitner. Diminuiscono gli arrivi... Berlino ha registrato, nel primo trimestre del 2016, una riduzione notevole di arrivi, ma un aumento di richieste d'asilo: nell'ultimo trimestre del 2015 gli ingressi erano stati ancora 500 mila, nei primi tre mesi del 2016 il numero si è ridotto a 170 mila, con un calo del 66%, ha spiegato il ministro degli Interni tedesco Thomas De Maiziere. Il ministro però è rimasto cauto, sottolineando che "nonostante gli sviluppi positivi, è troppo presto per fare una previsione per l'intero anno". "Non sappiamo - ha aggiunto - se emergeranno altre rotte, specialmente Libia-Italia, e come l'Italia risponderà". ...ma aumentano le richieste d'asilo. Registrate181.405 richieste d'asilo nel primo trimestre di quest'anno, con un incremento del 112% sullo stesso periodo del 2015. Le cifre, però, non sono in contraddizione. L'aumento è stato determinato dal fatto che lo scorso anno sono stati oltre un milione i migranti e i rifugiati giunti sul suolo tedesco, ma molti hanno dovuto attendere settimane o mesi nei centri di raccolta prima di poter fare domanda di asilo, circostanza che spiega il forte aumento dei numeri. La chiusura della cosiddetta "rotta dei Balcani" ha provocato una forte riduzione del numero degli arrivi a marzo, anche se sono state comunque registrate 60.000 richieste di asilo (l'87% in più del marzo 2015, ma l'11,5% in meno rispetto a febbraio scorso). Nuove espulsioni dalla Grecia. La Grecia ha ripreso stamane a rimandare in Turchia i migranti arrivati illegalmente, dopo aver interrotto i trasferimenti lunedì, e ha fatto partire in totale 140 persone. Un'imbarcazione con a bordo un gruppo di 95 profughi è partita nella notte, intorno alle 4, dalle isole di Chio e Samo verso Lesbo (nell'isola graca, il 16 aprile, arriverà Papa Francesco, accompagnato dal patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e dall'arcivescovo di Atene Hieronimus II, per incontrare i profughi). Da lì riparte per la Turchia. In seguito, intorno alle 8, un'altra barca è partita a sua volta da Lesbo con 45 persone a bordo, tutte pakistane che si trovavano nel campo profughi di Moria. Un gruppo di attivisti ha manifestato contro le espulsioni nel porto di Lesbo, colpendo le barriere di metallo con cui esso è stato chiuso al pubblico. Due uomini e una donna si sono tuffati in acqua e si sono attaccati all'ancora dell'imbarcazione di Frontex, per impedirle di partire. Poi hanno acconsentito a salire su una barca della guardia costiera e a tornare in porto. Il primo trasferimento di migranti dalla Grecia alla Turchia, come previsto dall'accordo firmato da Ankara con Bruxelles, è avvenuto lunedì scorso, riguardando 202 persone in maggioranza pachistane e afghane. In seguito i rinvii erano stati stati sospesi, a causa dell'alto numero di richieste di asilo la maggior parte delle quali non processate per l'insufficienza di personale dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (Easo) Proteste delle ong. Intanto, diverse ong hanno criticato la situazione nei campi profughi come quello di Moria, dove si trovano oltre 3mila persone. E il governo di Atene non riesce a convincere le migliaia di profughi accampate nel porto del Pireo e alla frontiera di Idomeni ad acconsentire al trasferimento nei centri. Ieri le autorità del Pireo sono riuscite a trasferire solo circa 70 delle 4.660 persone che si trovano nel porto. Quindi l'esecutivo ellenico ha lanciato un ultimatum, avvertendo i migranti che entro pochi giorni si procederà allo sgombero forzato, a meno che prima non si trasferiscano spontaneamente nelle strutture loro destinate: "Il porto del Pireo non è un centro di accoglienza, e non può continuare a fornirvi una sistemazione", recita un comunicato diffuso dal ministero della Marina Mercantile in quattro lingue: greco, arabo, farsi e inglese. "Se rimarrete lì, non ne trarrete alcun beneficio", è il monito. "Rispettate le leggi del Paese che vi offre ospitalità e che fa tutto il possibile per aiutarvi".

Aprel 8, 2016 4:39