Basta compiti a casa! In Francia è legge

Basta compiti a casa. Le esercitazioni extra si faranno a scuola, in un manciata di ore aggiunte all’orario tradizionale. Quello che in Italia viene chiesto da più parti – con petizioni, libri, gruppi su Facebook e posizioni differenziate – in Francia diventerà realtà da settembre, almeno negli istituti che aderiranno alla fase sperimentale del progetto. Il ministro all’Educazione Jean Michel Blanquer, dando corso alla “rivoluzione” annunciata in campagna elettorale dal neo presidente Emmauel Macron, ha messo mano alla riorganizzazione degli orari di lezioni e attività. E ha annunciato le imminenti novità.Le scuole, al rientro dalla vacanze estive, potranno prevedere un massimo di 15 ore in piu al mese da destinare ai compiti e all’accompagnamento dei ragazzi oberati da ricerche storiche o geografiche, questionari, problemi, equazioni. Le motivazioni della scelta di vietare sovraccarichi a domicilio - “copiata” dal programma irrealizzato del predecessore François Holland - sono sociali. L’obbiettivo dichiarato è l’uguaglianza. Si punta a ridurre le disparità tra gli studenti che tra le mura domestiche possono contare sul sostegno di genitori e fratelli maggiori – o su ripetizioni a pagamento - e i compagni che invece sono privo di aiuto. Tutti, insomma, avranno le stesse opportunità. Sgobberanno tra i banchi e torneranno a casa con i compiti fatti. Inoltre verrà superara una situazione ambigua. Una legge del 1956, sempre in Francia, ha abolito i compiti scritti a casa per tutti gli allievi delle primarie. Ma, usciti dalla porta, sono rientrati dalla finestra.In Italia la materia è trattata da tre vecchie circolari, diramate tra il 1964 e il 1979, senza valore impositivo e comunque disattese. I ministri della Pubblica istruzione di quegli anni – viene ricordato in un servizio di Famiglia cristiana - sostanzialmente “invitavano i docenti anche delle superiori a non dare compiti nei weekend e non interrogare di lunedì, per non togliere tempo ad altre attività formative per la vita dei ragazzi». Così non è, quasi mai.  

İyun 16, 2017 2:45

Che cose il phubbing?

Il termine esiste più o meno dal 2013 e indica l’atteggiamento poco cortese di trascurare l’interlocutore con cui si è impegnati in una qualsiasi situazione (dalla camera da letto all’ufficio) per controllare compulsivamente lo smartphone ogni cinque minuti. Non è qualcosa di leggero: uno studio pubblicato un paio di anni fa s'intitolava proprio "La mia vita è diventata la più profonda distrazione dal mio telefono".La conclusione era che piazzare il cellulare di fronte alla faccia con elevata frequenza o addirittura sguainarlo dalla tasca o dalla borsa ogni volta che la chiacchierata perde d'intensità o interesse sia estremamente dannoso per le relazioni sociali. Quell’indagine, concentrata sulla vita di coppia, dimostrava che il 36,6% dei volontari non si vedeva riconosciuta la giusta attenzione dal proprio partner e che il 22,6% ha appunto vissuto problemi di relazione.Ora una nuova indagine su questo abuso patologico dello smartphone come focus principale dell’attenzione, pronto a incunearsi in ogni spazio libero, porta la situazione un passo più avanti. Lo studio, pubblicato sul Journal of the Association for consume research e dedicato agli effetti collaterali del “phubbing”, è firmato dagli stessi autori che avevano sollevato il dibattito due anni fa: Meredith David e James A.Roberts della texana Baylor University’s Hankamer School of Business.La conclusione è senza appello: chi subisce simili trattamenti tende frequentemente a rifugiarsi proprio nello smartphone (e in particolare nei social network) alla disperata ricerca di quell’attenzione che gli interlocutori, gli amici, i partner, gli altri in generale sembrano aver negato erigendo quel muro. Risucchiati dal display, spesso fisicamente interposto fra le persone coinvolte nella conversazione o nello scambio. Come dire: tu mi ignori? E io vado alla ricerca di Like, condivisioni e altre reazioni positive sul mio profilo Facebook.

İyun 16, 2017 2:38

L’approdo al Senato del sullo Ius soli è stato accolto

Una discussione trasformata in bagarre. L'approdo al Senato del sullo Ius soli è stato accolto da urla fuori e dentro Palazzo Madama. Non appena il Senato ha dato il via all'esame, nell'emiciclo è iniziata la protesta della Lega Nord. Prima le grida, tra cui un 'vaffa' partito dal senatore del Carroccio Sergio Volpi in direzione della presidenza - costatogli qualche minuto di espulsione dall'Aula - poi il balzo sui banchi di un gruppo di senatori leghisti con tanto di cartelli alla mano: "Stop all'invasione", "Prima gli italiani", "No Ius soli". Infine con il capogruppo del Carroccio Marco Centinaio che è arrivato ad aggrapparsi ai banchi del governo.Durante la confusione la ministra Valeria Fedeli si è fatta male ad un braccio cadendo su una ringhiera. Secondo alcuni esponenti Dem, la ministra era ai banchi del governo quando i senatori della Lega sono arrivati di corsa "con i cartelloni e l'hanno spinta contro il tavolo e le sedie". Immediata la chiamata dell'ex premier Matteo Renzi, che ha aperto la via ai messaggi e ai tweet di solidarietà dei diversi esponenti politici, tra cui la presidente della Camera Laura Boldrini: "La mia solidarietà alla ministra Fedeli. Basta violenza nelle aule parlamentari. Il dissenso si esprime con le parole #IusSoli". Poi con 140 caratteri Fedeli ha rassicurato tutti: "Sto bene, grazie. Non saranno i tentativi di sopraffazione a fermare una battaglia di civiltà come lo #IusSoli". Per lei, che è dovuta ricorrere alle cure dell'infermeria, qualche cerotto e antidolorifici.

İyun 16, 2017 2:31

İn Italia di cui il prossimo mese uscirà la versione aggiornata all’Europa

C'era una volta il partito politico inteso come luogo di aggregazione, di formazione della classe dirigente, di studio e di riflessione legislativa. "Adesso il confronto ideologico è venuto meno, i partiti sono solo liste elettorali cangianti", commenta Pino Pisicchio, autore di Le fondazioni politiche in Italia di cui il prossimo mese uscirà la versione aggiornata all'Europa. "Per dirla con il titolo di un film di Antonioni, sono diventati dei deserti rossi".Negli ultimi anni il dibattito pubblico sembrerebbe aver trovato, però, una nuova casa: think tank (pensatoi di stampo americano), fondazioni e associazioni politiche che, secondo i dati presentati da OpenPolis nel dossier "Cogito ergo sum", nel 2017 sono cresciuti fino ad arrivare a quota 102 con un network di oltre 2.500 persone. E con un comun denominatore: la presenza di politici - deputati, senatori e anche ministri - ai vertici.Tra le strutture censite c'è la fondazione Magna carta di Gaetano Quagliariello, la Open vicina all'ex premier Matteo Renzi così come l'Alcide De Gasperi di Angelino Alfano e Italianieuropei di Massimo D'Alema. I più sono collegati al centrosinistra (34,3%) e al centrodestra (22,5%), anche se non mancano casi di strutture bipartisan come l'Aspen Institute di Giulio Tremonti e Giuliano Amato. Una geografia politica che, da destra (5,8%) a sinistra (6,8%), passa anche per il Movimento 5 stelle che debutta con il Think tank group e l'associazione Gianroberto Casaleggio.

İyun 16, 2017 2:27

La buona notizia per Alexis Tsipras…

Fumata bianca sui nuovi aiuti. Fumata grigia sul fronte della riduzione del debito. L'ennesimo Eurogruppo decisivo per il futuro della Grecia si chiude con un risultato agrodolce per Atene. La buona notizia per Alexis Tsipras è che i ministri delle finanze della Ue hanno dato il via libera all'esborso di una nuova tranche di aiuti da 8,5 miliardi, una somma superiore ai 7 previsti fino a pochi giorni fa. L'assegno di Bruxelles consentirà al governo ellenico di onorare i 6,5 miliardi di debiti (con Bse e Fondo Monetario) in scadenza a luglio mentre il resto del tesoretto dovrebbe essere utilizzato per rimborsare parte degli arretrati dello Stato con i privati, rimettendo in circolo nell'economia un po' di liquidità. L'Eurogruppo ha anche rivisto - un po' al ribasso -  target di bilancio per il paese: la Grecia si è impegnata a realizzare un avanzo primario pari al 3,5% del pil fino al 2022 mentre per gli anni successivi fino al 2060 l'asticella è abbassata attorno al 2%.La cattiva notizia è che una soluzione definitiva per il taglio del debito del paese, arrivato alla stratosferica percentuale del 179% sul pil, è stata rimandata un'altra volta. Il premier greco era convinto di aver diritto allo sconto dopo aver ottenuto a fatica dal Parlamento l'ok all'ennesima manovra lacrime e sangue chiesta dall'ex Troika, un salasso 4 miliardi tra nuove tasse e meno pensioni. Non è andata così. La Germania non vuole far regali ad Atene prima delle elezioni tedesche del 24 settembre. E il ministro delle finanze Euclid Tsakalotos torna così a casa portando in dote solo generici impegni a intervenire sull'esposizione alla scadenza del programma di salvataggio nel 2018. Le concessioni messe nero su bianco dalla Ue sono un possibile allungamento delle scadenze da 0 a 15 anni e il collegamento tra gli oneri sul debito e la crescita economica, con un tetto al 15% del pil degli interessi da pagare ogni anno, una proposta suggerita da Parigi. Piccoli passi avanti che ora Tsipras dovrà provare a capitalizzare come un successo (non sarà facile) in patria.

İyun 16, 2017 2:16

Var perfetta ai Mondiali 2018

"La Var non è perfetta ma aiuta a ridurre drasticamente gli errori". A pochi giorni dalla Confederations Cup, Massimo Busacca fa il punto della situazione sull'utilizzo della moviola in campo utilizzata, non sempre bene, durante il Mondiale Under 20. "Restiamo umani e le giocate vanno interpretate", premette il capo del Dipartimento arbitrale della Fifa. "Non è come la tecnologia della linea di porta in cui c'è una macchina che definisce se si trattava di un gol o meno. Non andiamo ad eliminare l'interpretazione e la discussione. Si tratta di evitare gli errori evidenti, gli scandali. Nel complesso siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti in Corea del Sud".Secondo le statistiche rese note, ai Mondiali Under 20 sono stati corretti errori in 12 delle 52 partite. Di questi, 5 erano per fuorigioco e 7 per calci di rigore e cartellini rossi. E delle 12 decisioni prese, 7 hanno influenzato il risultato della partita e, possibilmente anche lo sviluppo del torneo. "Ci sono casi che, specie nelle gare ad eliminazione diretta, definiscono la permanenza o l'eliminazione di una squadra", aggiunge il numero uno degli arbitri della Fifa. "Per cui è fondamentale che si azzeri quasi del tutto la possibilità di commettere errori. Certamente si può fare meglio. La Var è un nuovo strumento che ha bisogno di tempo, anche per gli arbitri". Busacca, però, tiene a sottolineare che la Var ha un altro fondamentale compito, oltre a correggere gli errori: "La tecnologia cerca anche di far rispettare il fair play. La sua presenza serve a dire ai giocatori: 'Attenzione, una telecamera vi sta seguendo, rispettate gli avversari".    

İyun 16, 2017 2:06

Ronaldo lascia il Real Madrid

Cristiano Ronaldo lascia il Real Madrid. A pubblicare quella che sarebbe una vera e propria bomba di mercato è il quotidiano portoghese 'A Bola', sicuro che dietro la decisione (definita "irreversibile") dell'attuale Pallone d'Oro ci siano i problemi di CR7 col il fisco spagnolo.Pochi giorni fa è uscita la notizia di una presenta evasione fiscale di Ronaldo per 14,7 milioni.Dal ritiro della nazionale, l'asso portoghese aveva respinto le accuse dichiarandosi innocente e con la coscienza pulita, preferendo come migliore arma il silenzio. Ma in realtà questa storia non gli è andata giù, tanto che avrebbe già informato il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, di voler cambiare aria. E a Madrid nei giorni scorsi sarebbe arrivata un'offerta da 180 milioni di euro per Cristiano, proposta che il giocatore portoghese avrebbe commentato così: "Nulla è impossibile".La notizia di "A Bola" trova conferme sui media spagnoli, in particolare su quelli madrileni. Secondo il sito del quotidiano "Marca" è tutto vero e Cristiano Ronaldo avrebbe già comunicato la sua decisione a Florentino Perez e Josè Angel Sanchez. Una scelta che deriva dal malumore per la vertenza con il fisco e la denuncia per una presunta evasione fiscale che CR7 considera ingiusta. Rispetto a quanto riportato da "A Bola", "Marca" aggiunge che il Real ritiene che il tempo possa ammorbidire la posizione del fuoriclasse portoghese e farlo tornare sui suoi passi. Secosì non sarà, chi vorrà Ronaldo dovrà prepararsi a una dura battaglia sul presso del cartellino. Secondo il quotidiano madrileno Manchester United e PSG potrebbero essere gli unici club europei capaci di imbarcarsi in un'operazione che, tra cartellino e ingaggio, si aggirerebbe intorno ai 400 milioni di euro. Ovviamente ci sono anche le società cinesi, ma il Real spera che alla fine Ronaldo risolva i problemi con il fisco e cambi idea.

İyun 16, 2017 2:03