L’ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, sarà processato per corruzione e riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo dei fondi neri nel caso Petrobras. Ma la decisione non è niente altro che “una farsa”, “uno spettacolo pirotecnico”, secondo l’ex presidente brasiliano. Il giudice Sergio Moro ha accettato – con qualche distinguo non secondario – le conclusioni presentate la settimana scorsa dal pm e ha dato il via libera per il rinvio a giudizio. Nella sua nota, il giudice precisa che il rinvio a giudizio non è sinonimo di condanna e aggiunge che alcune cose sostenute dal pubblico ministero Dallagnol, che nella sua requisitoria aveva accusato Lula di essere il “comandante supremo” della rete di corruzione del caso Petrobras, sono “discutibili” e non sono state provate. Insieme all’ex presidente, il giudice ha rinviato a giudizio sua moglie Marisa e altre sei persone, tra cui il responsabile dell’Istituto Lula, la Fondazione creata al termine dei due mandati presidenziali (2003-2010).
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