La denuncia del quotidiano Birgun: una trentina di piccoli rifugiati tra gli 8 e i 12 anni violentati da un addetto delle pulizie a Nizip, struttura visitata anche da Merkel. Junker-Erdogan, botta e risposta sulla riforma della legge antiterrorismo in Turchia, condizione base per ottenere la libera circolazione dei cittadini turchi in area Schengen. Ankara: “Ue è ipocrita” Una trentina di piccoli rifugiati siriani, di età compresa tra 8 e 12 anni, hanno subito abusi sessuali da un addetto alle pulizie nel campo profughi di Nizip, nella provincia sudorientale turca di Gaziantep.A denunciare lo scandalo è il quotidiano Birgun, secondo cui il presunto pedofilo avrebbe confessato gli abusi, avvenuti intorno al settembre dello scorso anno e durati circa 3 mesi. Nel campo vivono nei prefabbricati circa cinquemila persone.Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha nuovamente avvertito che l’intesa sulla liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi, che rientra nell’accordo più ampio sui migranti tra Ue e Turchia, salterà se Ankara non rispetterà gli impegni che ha preso, a cominciare dalla modifica della legge sul terrorismo. E ha aggiunto il numero uno della Commissione europea, in conferenza stampa da Berlino: “Abbiamo fissato dei criteri per la liberalizzazione dei visti, sono 72 ed il numero 65 dice che il governo turco deve modificare la legge antiterrorismo – ha ricordato Juncker – Noi ce lo aspettiamo, abbiamo concordato questo con il governo turco e non può essere che l’uscita del premier porti ad ignorare gli accordi tra l’Ue e la Turchia”. E ha concluso Junker: “se Erdogan deciderà di negare ai turchi il diritto di viaggiare liberamente in Europa, allora dovrà spiegarlo al popolo turco. Non sarà un mio problema, sarà suo”. Sono 72 i criteri concordati tra Ue e Ankara per la libera circolazione dei cittadini turchi nei paesi europei, tra cui, punto tra i più delicati, la richiesta del restringimento della sua definizione giuridica di terrorismo, legge da più parte accusata di soffocare soprattutto il dissenso interno, mentre Ankara la difende, sostenendo che è baluardo per combattere i militanti curdi a casa e minacce da Stato islamico nel vicino Iraq e Siria.
Dura la replica di Erdogan che ha denunciato “l’ipocrisia” dell’Unione Europea. “Da quando amministrate questo paese, chi ve ne ha dato il diritto?”, ha dichiarato durante un discorso ad Ankara, dove ha nuovamente giudicato inaccettabile l’ipotesi di ammorbidire la legge antiterrorismo in Turchia, paese che, sostiene il governo di Ankara, deve fronteggiare la nuova escalation della ribellione curda. Quasi nelle stesse ore, da Strasburgo, parlava il ministro turco Bozkir: “Sarebbe inaccettabile per la Turchia se la liberalizzazione dei visti venisse rinviata in modo ingiusto”. E ha aggiunto che i prossimi passi della Turchia sarebbero stati comunque decisi in linea con le istruzioni del Presidente Erdogan.
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