L’incarico del presidente uscente scade

Un lunedi carico di tensione politica, preceduto da un periodo altrettanto teso, alla vigilia del termine del mandato del presidente Joseph Kabila - che scade oggi, 19 dicembre - contestato da un’opposizione che lo accusa di voler rimanere al potere fino alle elezioni del suo eventuale successore. Già dalle prime ore di oggi, a Kinshasa - la megalopoli africana di 10 milioni di abitanti - si respirava un'aria densa e spettrale, attraversata quasi esclusivamente da forze di polizia e della Guardia Repubblicana, con i grandi viali vuoti. Il solito rumore di fondo della capitale, stordita tutto il giorno da un traffico soffocante e infernale, è sembrato scomparso.A Nord e ad Est della città, l'esercito e la polizia sono apparsi più numerosi dei passanti, lungo le strade. Molte aziende hanno dato istruzioni ai loro dipendenti di non andare a lavorare, così molte scuole della città hanno invitato gli studenti a saltare le lezioni. La maggior parte dei negozi sono chiusi, lo stesso hanno fatto i venditori ambulanti, con le loro bancarelle, che normalmente brulicano lungo le vie. I blindati della polizia, in tenuta antisommossa, presidiano ogni un angolo. Sabato sera, i vescovi cattolici della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo hanno annunciato la sospensione della loro mediazione per consentire un'uscita pacifica dalla crisi politica che corrode il Paese, dopo la contestata rielezione di Kabila, ininterrottamente al potere dal 2001, del quale la Costituzione vieterebbe la rielezione.

Dekabr 21, 2016 3:34

İn Grecia è molto più ambiziosa…

Graecia capta: dopo il porto, l’elettricità. I cinesi stanno davvero catturando la Grecia pezzo per pezzo. Una marcia trionfale che si era aperta all’inizio dell’anno con il 51 per cento del Porto del Pireo finito nelle mani di COSCO Shipping, il colosso della navigazione di Stato, per la bellezza di 280 milioni di euro. E adesso, puntuali, l’anno si chiude con un’altra bella acquisizione, il 25 per cento di ADMIE, la società elettrica greca. Questa volta a staccare l’assegno da 320 milioni di euro è un altro gigante, quella State Grid Corp che è la più grande utility del mondo e ha già fatto affari in mezzo pianeta, dalle Filippine al Portogallo, dall’Australia all’Italia. Il business con noi passa, per la precisione, attraverso i due miliardi di euro che Pechino ha versato per entrare con il 40 per cento in Cdp Reti, l’azienda della Cassa Depositi e Prestiti che controlla il 30 per cento di Snam e Terna. Ma al di là delle cifre sul piatto la partita che la Cina si sta giocando in Grecia è molto più ambiziosa.Sì, State Grid è un gigante da 40 miliardi di dollari che nello shopping internazionale in cui i cinesi si sono specializzati ha già investito 10 miliardi: benedetta ovviamente dal potere di Pechino che per operazioni come queste è sempre pronto ad aprire anche i cordoni della China Development Bank. E gli 11mila chilometri di rete elettrica greca fanno comodo eccome in vista di quella super rete globale che si appresta a costruire entro il 2050 e metterà in comunicazione paesi di diversi continenti. Ma è chiaro che per i cinesi la penisola greca è la rampa di lancio per la conquista dell’Europa. Il porto del Pireo è da millenni un punto di snodo cruciale e Pechino vorrebbe farne ora l’attracco principe della nuova via della seta. È l’offensiva economica chiamata One Belt One Road: dalla Cina con furore verso il resto del mondo, grazie all’espansione di quella che uno studio McKinsey ha definito “la più grande piattaforma per la collaborazione” globale, che coprirebbe “il 65 per cento della popolazione, un terzo del pil del mondiale, un quarto di tutti i beni e servizi circolanti”.

Dekabr 21, 2016 3:01