È la manifattura tricolore che cresce e assume di più, un'eccellenza nel mondo che a prescindere dai consumi nostrani campa di esportazioni (quasi il 60% del totale) e sfida la crisi globali, ma anche la moda è un po' meno luccicante del passato perché per la prima volta nel periodo esaminato da R&s, l'ufficio sudi di Mediobanca, la marginalità 2015 delle maggiori aziende del Made in Italy smette di crescere più che proporzionalmente delle vendite.Questa l'analisi, numeri alla mano, di una delle più famose industrie del Paese vista con la lente dei primi 15 marchi, nomi che spaziano da Armani a Valentino, da Benetton (unica in calo tra i big) a Luxottica (campione di ricavi sopra quota 8,8 miliardi).Il dato aggregato è di una crescita dei ricavi 2015 del 9,4% sul 2014 e di ben il 28,4% rispetto al 2011, con una solidità finanziaria robusta, fatta di pochi debiti (anzi in molti casi le aziende hanno cassa) e di un rapporto tra passività e mezzi propri pari al 31%. La redditività operativa, invece, vero fiore all'occhiello di un industria che macina utili più generosi dei fatturati, scende per la prima volta al 9 delle vendite (era il 10,1% nel 2011). L'eccellenza dell'artigianalità ha il suo cuore nella pelle: una manifattura ha fatturato nel periodo considerato 73 miliardi di giro d'affari di cui 43 miliardi di borse, e 16 di scarpe, marcando la crescita più sostenuta (+15% rispetto al 2014). Segue l'abbigliamento, 60 miliardi (+13%), la gioielleria, 58 miliardi (+10%) e la cosmesi profumeria, 50 miliardi (+13%). Tra i marchi, quello che è andato a ruba tra il 2011 e il 2015 è Valentino (che registra una crescita del 102%), seguito da Moncler (+71,5%) Calzedonia (+55,8%) e Armani (+46%).Insomma, se la manifattura Italia cresce del 4,8%, la moda va al doppio dei giri (+9,4%) e forte di questo tassi di crescita, tra il 2011 e il 2015 ha creato 57mila nuovi posti di lavoro, arrivando a quota 327mila addetti. Infine i cugini francesi - padroni anchedi tanti marchi nostrani come Bulgari, Fendi, Loro Piana e Gucci- crescono quanto noi, ma sono più concentrati in pochi grandi gruppi: in Italia ci sono 13 aziende con ricavi superiori al miliardo, in Francia solo 6 dato che la galassia Dior-Lvmh da sola polarizza metà del totale.