Siamo fatti dei libri che leggiamo. E quindi non stupisce il successo in rete della Giornata Mondiale del Libro. Cliccando sul relativo hashtag – #giornatamondialedellibro – si trova di tutto. Su Twitter impazzano le citazioni del tipo: “La lettura è un viaggio immobile”. Su Instagram, copiando una tradizione anglosassone, ci sono molte foto di lettori, a letto, con calzini improbabili, davanti alle pagine di un romanzo. La stessa iniziativa per l’Italia, lanciata da Repubblica.it, sta vraccogliendo le foto dei lettori accanto ai loro libri del cuore. Nata per celebrare l’importanza della lettura e, particolare non secondario nell’epoca del “copia e incolla”, il diritto di autore, il 23 aprile può diventare una scusa per condividere i testi sui quali ci si è formati o per assistere ai tanti reading e agli eventi spontanei che animano questo sabato, anche in Italia. La cornice fa ben sperare. Se è vero che quelli che leggono almeno un libro all’anno sono scesi fino al 40% circa e i lettori forti – da una decina di volumi all’anno – sono una nicchia, va detto che i primi dati sul 2015 anticipano una piccola inversione di tendenza. Si sono recuperati circa 300.000 utilizzatori di questo oggetto dal sapore antico con la riscossa, a sorpresa, della carta, che resterebbe il medium preferito dalla maggior parte degli appassionati di storie. Gli ebook devono ancora esplodere, infrastrutture tecnologiche migliori li aiuterebbero, tipo un wifi diffuso. Altra tendenza importante, che spinge molto questo tipo di ricorrenze, sono le librerie indipendenti, in crescita sia di numero sia di fatturato, sempre più capaci di fare gruppo con iniziative comuni come un “campionato italiano dei lettori”, legato al numero di titoli acquistati e “consumati” fino a fine anno. Ultimo segnale positivo: l’esplosione anche all’estero di Elena Ferrante, che potrebbe favorire una maggiore traduzione dei nostri scrittori, ultimamente snobbati dai mercati stranieri. 63.000 pubblicazioni all’anno, con una qualità buona. Non è vero che non escono più libri degni di nota. I libri sono ossigeno, ci aiutano a capire noi stessi – “Scrivendo scopro chi sono o come dovrei essere”, ha detto Joan Didion – e regalano sogni, a proposito dei quali oggi c’è anche un’altra ricorrenza importante: i 400 anni della scomparsa di William Shakespeare e di un altro totem della letteratura, il Cervantes di Don Chisciotte. “Scrittorello illetterato”, si definiva il Bardo nei suoi sonetti, una delle letture consigliate per questo 23 aprile.
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