Dopo la visita in gennaio a Roma del presidente italiano, il presidente del Consiglio è il primo fra gli alleati ad andare in Iran dopo l’accordo sul nucleare che ha messo fine all’embargo: “Non bisogna confondere violenza e fede. Siamo due potenze della cultura, tante potenzialità aperte”. A pochi mesi dalle polemiche per le statue capitoline velate in occasione della visita del presidente iraniano a Romalo scorso gennaio, Matteo Renzi è giunto oggi a Teheran per una due giorni diplomatica. Il premier, primo fra gli alleati a mettere piede in Iran dopo la fine dell’embargo seguito all’accordo sul nucleare, è arrivato al complesso presidenziale di Sadabad per incontrare il presidente iraniano Hassan Rohani: accolto dal picchetto militare, è accompagnato dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e dal viceministro dello Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto. Nella delegazione italiana anche l’amministratore delegato Eni, Claudio De Scalzi, Stefano Cao ad di Saipem, Alberto Nagel ad di Mediobanca, Renato Mazzoncini ad di Fs, Alessandro Castellano ad di Sace, Giampietro Benedetti presidente e ad di Danieli.
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