Pochi posti. Sei seduti, altri due in piedi. Niente volante o pedali, nessun autista. Il piccolo autobus guida da solo. O almeno così dovrebbe. “Ma non si preoccupi, li stiamo già usando a Wageningen, a est di Utrecht, dove ci sono i nostri uffici”, rassicura un membro del team della Wepods che ci invita a salire sul bus. Siamo ad Amsterdam, sulla passeggiata che costeggia il canale davanti al Media Markt Centrum, dove si sta svolgendo la Gpu Technology Conference Europe di Nvidia. Loro, quelli di Wepods, utilizzano il sistema di visione artificiale della compagnia americana. Il giro turistico sul bus a guida autonoma dura in tutto dieci minuti, ma con la promessa di essere un assaggio della mobilità europea del prossimo futuro. Si parte: il WurBy, così lo hanno chiamato alla Wepods, è lento. Non superiamo i dieci chilometri all’ora. ”Può andare più veloce, arriva fino a 30 o 40 chilometri orari grazie al suo motore elettrico. Per motivi di sicurezza qui preferiamo un’andatura moderata”, continua l’addetto della startup olandese. Non è l’unica che sta percorrendo questa strada. Anche ad Helsinki, in Finlandia, li stanno sperimentando per la città. Il modello di autobus è lo stesso, l’Ez10 prodotto dalla EsayMile di Tolosa, che la Wepods ha rimarchiato. Può esser gestito via app, sia da parte del passeggero sia della compagnia che li controlla. Il primo può segnalare la sua presenza lungo il percorso, la seconda visualizzare la sua flotta di veicoli in tempo reale, conoscere il numero di viaggiatori e ovviamente intervenire da remoto nel caso servisse.
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